10 Novembre 2022 · Cultura

È morto Bao Tong. La speranza per la Cina e le ultime parole su san Tommaso

Una delle personalità più significative della Cina degli ultimi 50 anni. Arrestato perchè contrario all'uso della forza e dei carri armati contro gli studenti di piazza Tiananmen, non ha mai smesso di essere la coscienza critica del Partito, pur essendo condannato agli arresti domiciliari. La sua amicizia con Liu Xiaobo.
Taipei (BC) - Ieri mattina a Pechino, alle 7.08, è morto Bao Tong, antico collaboratore del segretario del Partito Zhao Ziyang, con lui caduto in disgrazia perché troppo vicini alle esigenze degli studenti di Piazza Tiananmen nel 1989.
Bao Tong è morto a 90 anni, 4 giorni dopo il suo compleanno, il 5 novembre. Una sua frase di quel giorno, citata dalla figlia Bao Jian, mostra il carattere indomito e pieno di speranza di Bao Tong: ““Gli esseri umani vivono storie così brevi su questa terra. Non importa se ho compiuto 90 anni o meno. Ciò che conta è l'oggi e il futuro per cui tutti si devono battere. Devi fare personalmente tutto ciò che è possibile. Devi farlo oggi, devi farlo bene”.
Negli stessi giorni, parlando con suo figlio Bao Pu, ha avuto parole di stima per il cristianesimo, apprezzandone la filosofia: “Trovo che l’idea che unisce Verità, Bontà e Bellezza sia molto profonda. Alla fine sono la stessa, unica cosa!”. La filosofia medievale – e in particolare san Tommaso d’Aquino – ha insistito molto su queste caratteristiche fondamentali e universali dell’Essere.
Nel 1989 Bao era direttore dell’Ufficio delle riforme politiche nel Comitato centrale del Partito comunista. Alla morte di Hu Yaobang, il segretario generale del Partito, estromesso per le sue idee liberali e di apertura - che hanno portato la Cina a uno sviluppo mai visto - i giovani che chiedevano più democrazia e meno corruzione, si sono radunati in piazza Tiananmen a centinaia di migliaia, per un sit-in durato oltre un mese. Mentre Zhao e Bao cercavano il dialogo con gli studenti, Deng Xiaoping e Li Peng hanno preferito la mano pesante e la notte fra il 3 e il 4 giugno l’esercito con fucili e carri armati è intervenuto per sgomberare la piazza. Testimonianze raccontano di giovani stritolati sotto le ruote dei carri armati, uccisi mentre fuggivano. Il bilancio di diverse organizzazioni umanitarie è di diverse centinaia di morti (fra 200 e 2mila) e decine di migliaia di arresti.
Zhao Ziyang è stato messo agli arresti domiciliari per il resto della vita, fino al 2005, anno della sua morte. Bao ha scontato 7 anni in prigione e poi gli arresti domiciliari.
Pur avendo speso tutti quegli anni in prigione e il resto della vita agli arresti domiciliari o sotto accurato controllo, Bao Tong è stato un prolifico scrittore con articoli, saggi e documentazioni storiche. In essi si vede la sua profonda conoscenza della cultura e della storia cinese, oltre alla sua lucidità e ironia. In tutto questo tempo non ha smesso di essere una voce critica del Partito, accusando l’autoritarismo, il culto della personalità, la mancanza da parte dei membri del Partito di un vero servizio al popolo.
Insieme al Premio Nobel Liu Xiaobo, premio Nobel lasciato morire in prigione con un cancro allo stomaco, Bao è fra i firmatari di Charta 08, un documento che domanda riforme politiche, libertà di parola e religiosa, assieme al rispetto dei diritti umani.
Secondo Bao Tong, il massacro di Tiananmen ha messo le basi dell’autoritarismo presente oggi con Xi Jinping.
“Il massacro – egli dice – ha aiutato a fondare il presente sistema del ‘nocciolo’ [Xi Jinping viene spesso definito “il nocciolo” del Partito-ndr], in cui ci si aspetta che tutti abbiano un pensiero unico, nella nazione più popolosa del mondo… Il massacro ha preparato la strada per gli innumerevoli livelli di controllo del Partito, dal governo nazionale fino alla polizia urbana, alla polizia ausiliare, alle persone comuni, fino ai dissidenti, governati come ‘residenti speciali’, e con il mantra ‘Segui il Partito e prospererai, opponiti e morirai’”.
Dando la notizia della sua morte, la figlia Bao Jian ha detto: “Nonostante tutto, egli era pieno di speranza per questa terra”.
(Foto: HKFP)
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