26 Dicembre 2025 · Esteri

Meditazioni davanti al Presepio

Alla Veglia che precede la Messa natalizia di mezzanotte, abbiamo visitato i 4 presepi allestiti dalla parrocchia di St. Teresa, ascoltando queste meditazioni e cantando. Vi offro questi pensieri come mio augurio: Buon Natale!
Il Natale di quest’anno giunge quasi a conclusione del Giubileo della Speranza. Durante questo tempo siamo stati invitati a compiere dei pellegrinaggi e ad attraversare la Porta Santa come simbolo della nostra decisione di seguire Gesù Cristo. Il nostro anno si è arricchito di tanti pellegrinaggi: al monastero carmelitano di Stanley; alla chiesa di Sant’Andrea ad Hang Hao; a Lantau, a Roma e in Italia; in Cina.
La gente di Hong Kong è abituata a viaggiare, per qualunque motivo. Ma il pellegrinaggio è un viaggio particolare: non è una vacanza, per svuotare il cervello e il cuore dalle preoccupazioni di tutti i giorni, ma per trovare il senso delle cose di tutti i giorni. E questo senso è una Persona che ci ama, che è nata per noi, è morta per noi e risorta per noi. In questa celebrazione natalizia andiamo in visita ai presepi che abbiamo allestito. Questa visita è un pellegrinaggio per incontrare il Bambino Gesù e donargli la nostra vita.
 
Maria e Giuseppe
Cari Maria e Giuseppe, voi siete stati i primi pellegrini cristiani. Nel presepio vi vediamo inginocchiati e stupiti di fronte al Bambino. Ma quello è un momento di sosta. Prima di questo vi siete mossi da Nazareth a Betlemme, non con una sicura carovana, ma voi due, soli e indifesi, con Maria che rischiava di partorire durante il viaggio. Avete attraversato la verde Galilea, l’ambigua e nemica Samaria, le fredde montagne della Giudea, fino a giungere a Betlemme. Ma anche qui non sono finiti i rischi e le fatiche: non c’è posto per voi nell’albergo e vi tocca passare la notte in una stalla. Che cosa vi ha sostenuto? Certo l’annuncio dell’Angelo di tanti mesi prima e la certezza della vostra missione: dare alla luce e custodire il Salvatore del mondo. In tal modo, la stalla è divenuta la prima cattedrale della storia e voi la prima famiglia cristiana che nell’obbedienza a Dio e nell’amore reciproco trova la forza di camminare e affrontare ogni pericolo, dalla fuga in Egitto, fino alla croce: certi che Dio è l’Emmanuele, il Dio-con-noi, che trae la vita anche dalla morte. Per questo, stanotte, preghiamo anche per le vittime di Tai Po e per i sopravvissuti. Insieme al Dio fatto uomo e al nostro servizio possano essi trovare giustizia e pace.
 
I Pastori
Cari Pastori, anche voi siete fra i primi pellegrini alla stalla di Betlemme. Non potevate non muovervi, dopo che la gloria degli angeli si è riversata su di voi e vi ha annunciato la nascita del Salvatore. Qualcuno di voi si è chiesto: Perché proprio a noi? Non siamo persone ricche e potenti; siamo schiavi o salariati, con lunghe ore da passare con il gregge sotto qualunque clima, caldo o freddo. Forse Dio si è innamorato della vostra povertà. Proprio nella notte di Natale Dio vi imita. San Paolo dice che Gesù Cristo, da ricco che era si è fatto povero per noi, perché noi diventassimo ricchi della Sua vita, della Sua dignità. Per questo la Chiesa è fatta di poveri e di ricchi che vivono da fratelli e si aiutano a vicenda.
Fra di voi qualcuno non si è svegliato all’annuncio dell’angelo; altri hanno rifiutato di andare a Betlemme. Per voi, dopo aver visto il Bambino, è venuto il tempo della missione perché la gioia che avete provato fosse anche per loro, per quelli che restano fermi e addormentati, tristi e senza luce, perché non sanno che Dio ha amato anche loro.
 
I Magi
Cari Re Magi, cari Melchiorre, Gasparre e Baldassarre, voi siete i pellegrini venuti dal Paese più lontano. Il vostro viaggio è cominciato in Oriente, in Iran, a migliaia di chilometri da Betlemme. Avete attraversato deserti e montagne, popoli amici e popoli indifferenti, culture e modi di vivere diversi dal vostro, confortati soltanto dalla visione della stella. Nel cielo che voi studiavate ogni notte, fra le tante luci, è apparsa quella luce speciale che vi ha condotto in Giudea. Il vostro desiderio di adorare il Re dei Re vi ha fatto incontrare il tiranno Erode. Con la scusa di aiutarvi, egli voleva uccidere il Bambino. Dopo di lui, altri tiranni cercheranno di uccidere il Bambino, ma inutilmente perché Colui che è la Vita è più forte della morte.
Avvertiti in sogno dall’angelo, siete ritornati nelle vostre terre, diffondendo la buona notizia del Salvatore. Voi siete i primi cristiani dell’Oriente e noi siamo legati a voi in modo speciale: viviamo anche noi in questa parte del mondo e soprattutto continuiamo la vostra opera di annuncio del Re della Pace.
 
Gesù
Caro Gesù, sei tu il pellegrino per eccellenza! Sei venuto dal Paese più lontano, il Cielo. Sei disceso dal Cielo per venire ad abitare con noi. Hai lasciato la tua splendida luce divina per condividere le nostre giornate grigie, quelle colorate, quelle buie in cui Tu sei la sola luce.
Tu, infinitamente Grande, Tu che l’universo non può contenere, sei divenuto piccolo in questa carne di bimbo fragile e indifesa. Ti sei spogliato della tua potenza, e hai vinto tutti.
Tu sei il pellegrino che attraversa tutte le strade della nostra esistenza. Perfino il dolore e la morte con Te diventano una vittoria della Vita e dell’Amore.
Questa notte, in questa chiesa, tu rinasci ancora e ti doni a noi in quella piccola cosa che e’ il piccolo pezzo di pane dell’eucarestia. Rimani con noi e portaci con te: vogliamo essere pellegrini con te, vicini ad ogni uomo o donna; abita nelle nostre case, uffici, scuole, governi perché Tu sei l’unica speranza che non delude.

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